10 Giugno 2014

Ordigno alla sede PD Toscana. Parrini: “I vigliacchi hanno alzato il tiro. Fatto ben più serio delle tante scritte e degli atti vandalici già subiti”

foto sede pdFirenze, 10 giugno 2014 – Questa notte un ordigno artigianale è stato fatto esplodere sotto la facciata posteriore, all’interno del cortile, dell’edificio della sede regionale e fiorentina del Partito Democratico a Firenze.

 

“L’esplosione nella notte dell’ordigno rudimentale presso la nostra sede è un’azione grave e inquietante, un fatto ben più serio delle tante scritte e degli atti vandalici che già abbiamo subito in questi mesi. Evidentemente i vigliacchi hanno alzato il tiro. Se pensano di intimorirci si sbagliano di grosso. Abbiamo i cittadini onesti dalla nostra parte. Con fermezza andremo avanti per la Toscana e per l’Italia. Più determinati di prima. Il Pd non si ferma, tantomeno davanti a questi delinquenti che speriamo siano individuati al più presto” commenta l’accaduto il segretario del Pd toscano Dario Parrini.

 

“Quanto successo stanotte è grave e non ha precedenti nei confronti di una sede qui a Firenze, in passato erano state fatte le scritte sulle facciate dell’edificio ma adesso si è oltrepassato il segno. Chi pensa di instaurare il proprio agire politico con la violenza nei nostri confronti si sbaglia di grosso, il Pd, i suoi militanti e i suoi rappresentanti non si fanno intimidire, andremo sempre a testa alta. Quando si attaccano le sedi della democrazia e del confronto vuol dire che si è toccato un punto molto basso”  dichiara il responsabile regionale organizzazione Antonio Mazzeo.

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9 Giugno 2014

L’analisi del segretario regionale del Pd sul risultato del secondo turno di voto per le amministrative 2014 in Toscana

parrini-conf-stampa-livorno-9giu9 giugno 2014  –  L’analisi del segretario regionale del Pd sul risultato del secondo turno di voto per le amministrative 2014 in Toscana oggi in conforenza stampa a Firenze – GUARDA

 

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L’analisi del segretario regionale del Pd sul risultato del secondo turno di voto per le amministrative 2014 in Toscana

parrini-conf-stampa-livorno-9giu9 giugno 2014  –  L’analisi del segretario regionale del Pd sul risultato del secondo turno di voto per le amministrative 2014 in Toscana oggi in conforenza stampa a Firenze – GUARDA

 

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Concordia, interrogazione urgente Deputati toscani: “Nelle procedure di smantellamento sia fondamentale la salvaguardia dell’ambiente”

costa-concordia8 giugno 2014 – I deputati Pd toscani Luigi Dallai, Dario Parrini e Luca Sani, insieme al capogruppo del PD in Commissione Ambiente, Territorio e Lavori Pubblici, hanno depositato un’interrogazione urgente al Ministro dell’Ambiente per conoscere approfonditamente quali siano “i vincoli ambientali ed i relativi parametri logistici, nel rispetto delle norme nazionali e comunitarie sullo smaltimento dei rifiuti” che devono essere rispettati nella scelta del sito di smaltimento della Costa Concordia.

“Il parametro della vicinanza tra relitto e porto di smantellamento – si legge nell’interrogazione – è in questo caso particolarmente importante perchè la zona in cui è avvenuto il naufragio è di altissimo pregio ambientale e prossima all’area protetta di valenza nazionale definita ‘Santuario dei Cetacei’.
Il porto logisticamente più prossimo, e dunque meno rischioso per le potenziali problematiche legate al trasporto – continua l’interrogazione -, è il porto di Piombino, qualora tale sito risulti conforme ai lavori preposti nei tempi stabiliti”.

 

Testo dell’interrogazione

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE

 
Al Ministro dell’Ambiente
 
Premesso che:
 
in base alla “road map” resa nota da tempo dalle autorità ed istituzioni preposte, entro il prossimo mese di Luglio, compatibilmente con le condizioni metereologiche, dovrà essere effettuato lo spostamento del relitto della Costa Concordia naufragata davanti all’isola del Giglio (provincia di Grosseto) il 13 gennaio 2012;
 
         secondo quanto emerso dai media il 5 Giugno si è tenuta la Conferenza dei servizi, in sede referente, volta ad istruire i lavori della Conferenza dei servizi in fase deliberante, prevista per il 15 Giugno, nella quale sarà individuato il porto dove verrà trasportato e demolito il relitto della nave;
 
         in base a quanto disposto nella Delibera del Consiglio dei ministri 11 Marzo 2013, recante: “Autorizzazione al Commissario delegato per l’emergenza ambientale conseguente al naufragio della nave Costa Concordia, ad adottare i provvedimenti necessari a consentirne il trasporto nel porto di Piombino e lo smantellamento”, la nave Concordia è destinata alla demolizione e, come tale, soddisfa la definizione di “rifiuto” ai sensi della direttiva 2008/98/UE e del regolamento (CE) n. 1013/2006, ed è quindi assoggettata al relativo regime giuridico di gestione, di controllo e sanzionatorio i cui aspetti e competenze sono attribuiti alla Regione Toscana;
 
tale delibera specifica che l’allegato III al regolamento (CE) n. 1013/2006, voce GC030, classifica tra i rifiuti contenenti metalli le “navi ed altre strutture galleggianti destinate alle demolizioni adeguatamente vuotate di qualsiasi carico e di altri materiali serviti al loro funzionamento che possono essere classificati come sostanze o rifiuti pericolosi”.
 
il parametro della vicinanza tra relitto e porto di smantellamento è in questo caso particolarmente importante in considerazione del fatto che la zona in cui è avvenuto del naufragio è di altissimo pregio ambientale e prossima all’area protetta di valenza nazionale definita “Santuario dei Cetacei”;
 
         il Commissario delegato per l’emergenza ambientale conseguente al naufragio della nave Costa Concordia, Dr. Franco Gabrielli, nel corso della sua audizione presso la Commissione VIII Ambiente della Camera dei Deputati, avvenuta il 17 aprile 2014 “inerente l’evoluzione della vicenda relativa alla rimozione della Costa Concordia” ha sottolineato che “la selezione del porto di destinazione del relitto compete all’armatore”, nel rispetto delle normative nazionali e comunitarie, della certezza dell’esito e della protezione dell’ambiente e della sicurezza sul luogo di lavoro”;
 
         nell’audizione è inoltre emerso che l’Armatore ha provveduto ad emanare un apposito “invito” per individuare il porto per lo smantellamento. A tale invito hanno risposto positivamente 13 porti di cui 4 italiani (Piombino, Civitavecchia, Genova e Palermo; in ordine crescente di distanza dal luogo dal relitto);
 
il 30 maggio il Ministro delle Infrastrutture e Trasporti Maurizio Lupi ha comunicato che lo smaltimento avverrà in un porto italiano;
 
il porto logisticamente più prossimo e dunque meno rischioso per le potenziali problematiche legate al trasporto è il porto di Piombino, qualora tale sito risulti conforme ai lavori preposti nei tempi stabiliti;
 
il 30 maggio scorso il Commissario dell’Authority portuale di Piombino Luciano Guerrieri ha confermato, anche a mezzo stampa, che i lavori per l’adeguamento e l’allestimento della banchina per accogliere e smantellare il relitto della Costa Concordia “procedono secondo i tempi stabiliti”;
 
secondo i media, Costa Crociere (notizia confermata anche dal Ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti), in un dossier inviato a governo, ha individuato il porto di Genova quale sito per accogliere il relitto della Concordia;
 
Quali sono i vincoli ambientali ed i relativi parametri logistici, nel rispetto delle norme nazionali e comunitarie sullo smaltimento dei rifiuti ed in virtù dei contenuti e degli indirizzi presenti nei documenti citati in premessa (Delibera del Consiglio dei ministri 11 marzo 2013 e relazione del il Commissario delegato del 17 aprile 2014) sulla base dei quali verrà identificato il sito italiano di smantellamento del relitto della Costa Concordia.
 
 
Dallai
Parrini
Borghi
Sani

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Concordia, interrogazione urgente Deputati toscani: “Nelle procedure di smantellamento sia fondamentale la salvaguardia dell’ambiente”

costa-concordia8 giugno 2014 – I deputati Pd toscani Luigi Dallai, Dario Parrini e Luca Sani, insieme al capogruppo del PD in Commissione Ambiente, Territorio e Lavori Pubblici, hanno depositato un’interrogazione urgente al Ministro dell’Ambiente per conoscere approfonditamente quali siano “i vincoli ambientali ed i relativi parametri logistici, nel rispetto delle norme nazionali e comunitarie sullo smaltimento dei rifiuti” che devono essere rispettati nella scelta del sito di smaltimento della Costa Concordia.

“Il parametro della vicinanza tra relitto e porto di smantellamento – si legge nell’interrogazione – è in questo caso particolarmente importante perchè la zona in cui è avvenuto il naufragio è di altissimo pregio ambientale e prossima all’area protetta di valenza nazionale definita ‘Santuario dei Cetacei’.
Il porto logisticamente più prossimo, e dunque meno rischioso per le potenziali problematiche legate al trasporto – continua l’interrogazione -, è il porto di Piombino, qualora tale sito risulti conforme ai lavori preposti nei tempi stabiliti”.

 

Testo dell’interrogazione

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE

 
Al Ministro dell’Ambiente
 
Premesso che:
 
in base alla “road map” resa nota da tempo dalle autorità ed istituzioni preposte, entro il prossimo mese di Luglio, compatibilmente con le condizioni metereologiche, dovrà essere effettuato lo spostamento del relitto della Costa Concordia naufragata davanti all’isola del Giglio (provincia di Grosseto) il 13 gennaio 2012;
 
         secondo quanto emerso dai media il 5 Giugno si è tenuta la Conferenza dei servizi, in sede referente, volta ad istruire i lavori della Conferenza dei servizi in fase deliberante, prevista per il 15 Giugno, nella quale sarà individuato il porto dove verrà trasportato e demolito il relitto della nave;
 
         in base a quanto disposto nella Delibera del Consiglio dei ministri 11 Marzo 2013, recante: “Autorizzazione al Commissario delegato per l’emergenza ambientale conseguente al naufragio della nave Costa Concordia, ad adottare i provvedimenti necessari a consentirne il trasporto nel porto di Piombino e lo smantellamento”, la nave Concordia è destinata alla demolizione e, come tale, soddisfa la definizione di “rifiuto” ai sensi della direttiva 2008/98/UE e del regolamento (CE) n. 1013/2006, ed è quindi assoggettata al relativo regime giuridico di gestione, di controllo e sanzionatorio i cui aspetti e competenze sono attribuiti alla Regione Toscana;
 
tale delibera specifica che l’allegato III al regolamento (CE) n. 1013/2006, voce GC030, classifica tra i rifiuti contenenti metalli le “navi ed altre strutture galleggianti destinate alle demolizioni adeguatamente vuotate di qualsiasi carico e di altri materiali serviti al loro funzionamento che possono essere classificati come sostanze o rifiuti pericolosi”.
 
il parametro della vicinanza tra relitto e porto di smantellamento è in questo caso particolarmente importante in considerazione del fatto che la zona in cui è avvenuto del naufragio è di altissimo pregio ambientale e prossima all’area protetta di valenza nazionale definita “Santuario dei Cetacei”;
 
         il Commissario delegato per l’emergenza ambientale conseguente al naufragio della nave Costa Concordia, Dr. Franco Gabrielli, nel corso della sua audizione presso la Commissione VIII Ambiente della Camera dei Deputati, avvenuta il 17 aprile 2014 “inerente l’evoluzione della vicenda relativa alla rimozione della Costa Concordia” ha sottolineato che “la selezione del porto di destinazione del relitto compete all’armatore”, nel rispetto delle normative nazionali e comunitarie, della certezza dell’esito e della protezione dell’ambiente e della sicurezza sul luogo di lavoro”;
 
         nell’audizione è inoltre emerso che l’Armatore ha provveduto ad emanare un apposito “invito” per individuare il porto per lo smantellamento. A tale invito hanno risposto positivamente 13 porti di cui 4 italiani (Piombino, Civitavecchia, Genova e Palermo; in ordine crescente di distanza dal luogo dal relitto);
 
il 30 maggio il Ministro delle Infrastrutture e Trasporti Maurizio Lupi ha comunicato che lo smaltimento avverrà in un porto italiano;
 
il porto logisticamente più prossimo e dunque meno rischioso per le potenziali problematiche legate al trasporto è il porto di Piombino, qualora tale sito risulti conforme ai lavori preposti nei tempi stabiliti;
 
il 30 maggio scorso il Commissario dell’Authority portuale di Piombino Luciano Guerrieri ha confermato, anche a mezzo stampa, che i lavori per l’adeguamento e l’allestimento della banchina per accogliere e smantellare il relitto della Costa Concordia “procedono secondo i tempi stabiliti”;
 
secondo i media, Costa Crociere (notizia confermata anche dal Ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti), in un dossier inviato a governo, ha individuato il porto di Genova quale sito per accogliere il relitto della Concordia;
 
Quali sono i vincoli ambientali ed i relativi parametri logistici, nel rispetto delle norme nazionali e comunitarie sullo smaltimento dei rifiuti ed in virtù dei contenuti e degli indirizzi presenti nei documenti citati in premessa (Delibera del Consiglio dei ministri 11 marzo 2013 e relazione del il Commissario delegato del 17 aprile 2014) sulla base dei quali verrà identificato il sito italiano di smantellamento del relitto della Costa Concordia.
 
 
Dallai
Parrini
Borghi
Sani

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7 Giugno 2014

Accoglienza profughi, Magi: “Non rispondere all’emergenza con creazione maxi-strutture, continuare invece con strutture piccole e diffuse sul territorio”

stefania magi - giusi nicolini7 giugno 2014 – “Ieri le navi della marina italiana dell’operazione ‘Mare Nostrum’ hanno soccorso circa 2800 persone, oggi a mezzogiorno già altre 1000. Circa 48.000 profughi dall’inizio dell’anno. E’ ovvio che l’impatto dell’accoglienza non può gravare soltanto sulla Sicilia, ed ogni regione italiana è chiamata dalla Costituzione a fare la sua parte. La Toscana attualmente ospita già oltre 1300 persone in piccole strutture ma qualora ulteriori invii non rispettassero il principio dell’accoglienza diffusa creando nella nostra regione grandi strutture per questa emergenza, metterebbero a rischio la coesione sociale dei nostri territori, creando ferite lente da sanare. Occorre quindi un forte coordinamento politico, della Regione e di ANCI, tramite il tavolo regionale ‘asilo’, indetto già per il 10 giugno, e la collaborazione dei sindaci e del terzo settore, per continuare ad operare nel modello di accoglienza toscano, in piccole comunità”. 

Questo il monito che lancia la responsabile welfare del Pd toscano Stefania Magi sui criteri di assegnazione e dislocazione di quanti sbarcano sulle coste italiane e poi inviati nelle varie città dal Ministero degli Interni tramite le Prefetture.

“Il PD Toscana difende – ribadisce Stefania Magi – il principio ed il metodo dell’accoglienza diffusa, distribuita nei territori in piccole comunità. È il metodo del sistema nazionale SPRAR, gestito da ANCI, che la Toscana ha messo in atto anche nell’emergenza Nord Africa del 2011. L’aumento degli arrivi non deve mettere in discussione questo sistema, anzi a maggior ragione l’accoglienza deve funzionare bene, tutelando i diritti umani delle persone accolte, e l’equilibrio delle nostre comunità che accolgono. In base agli accordi del tavolo nazionale ‘asilo’ il sistema SPRAR di accoglienza, centrato sui comuni e sul terzo settore, diverrà l’unico. Ma in questo tempo di transizione, in cui il sistema tarda ad entrare a regime per vari motivi, magari per resistenze delle regioni a governo leghista come Lombardia e Veneto o inefficienze del Ministero dell’Interno, la distribuzione dei profughi nei territori avviene impropriamente tramite le prefetture”.

“In questa fase abbiamo l’opportunità di strutturare un sistema di accoglienza regionale, che preveda alcuni centri di prima accoglienza, i cosiddetti hub, con 30-100 ospiti, e piccole strutture di seconda accoglienza (5-20 persone). A questo sistema stanno lavorando i nostri rappresentanti nazionali, Piero Fassino per ANCI, Lorena Rambaudi per le Regioni, Graziano Delrio per il Governo. Al tavolo nazionale asilo chiediamo anche una rapida definizione dei criteri di riparto tra regioni, che siano equi e trasparenti. Gli amministratori democratici della Toscana hanno l’opportunità di cogliere la sfida della qualità dell’accoglienza, lavorando a soluzioni che consentano di evitare accampamenti e grandi concentrazioni, di tutelare la coesione sociale dei nostri territori, e la sostenibilità dell’accoglienza con percorsi di autonomia” conclude la responsabile welfare del pd toscano Stefania Magi (nella foto insieme al sindaco di Lampedusa Giusi Nicolini)

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Accoglienza profughi, Magi: “Non rispondere all’emergenza con creazione maxi-strutture, continuare invece con strutture piccole e diffuse sul territorio”

stefania magi - giusi nicolini7 giugno 2014 – “Ieri le navi della marina italiana dell’operazione ‘Mare Nostrum’ hanno soccorso circa 2800 persone, oggi a mezzogiorno già altre 1000. Circa 48.000 profughi dall’inizio dell’anno. E’ ovvio che l’impatto dell’accoglienza non può gravare soltanto sulla Sicilia, ed ogni regione italiana è chiamata dalla Costituzione a fare la sua parte. La Toscana attualmente ospita già oltre 1300 persone in piccole strutture ma qualora ulteriori invii non rispettassero il principio dell’accoglienza diffusa creando nella nostra regione grandi strutture per questa emergenza, metterebbero a rischio la coesione sociale dei nostri territori, creando ferite lente da sanare. Occorre quindi un forte coordinamento politico, della Regione e di ANCI, tramite il tavolo regionale ‘asilo’, indetto già per il 10 giugno, e la collaborazione dei sindaci e del terzo settore, per continuare ad operare nel modello di accoglienza toscano, in piccole comunità”. 

Questo il monito che lancia la responsabile welfare del Pd toscano Stefania Magi sui criteri di assegnazione e dislocazione di quanti sbarcano sulle coste italiane e poi inviati nelle varie città dal Ministero degli Interni tramite le Prefetture.

“Il PD Toscana difende – ribadisce Stefania Magi – il principio ed il metodo dell’accoglienza diffusa, distribuita nei territori in piccole comunità. È il metodo del sistema nazionale SPRAR, gestito da ANCI, che la Toscana ha messo in atto anche nell’emergenza Nord Africa del 2011. L’aumento degli arrivi non deve mettere in discussione questo sistema, anzi a maggior ragione l’accoglienza deve funzionare bene, tutelando i diritti umani delle persone accolte, e l’equilibrio delle nostre comunità che accolgono. In base agli accordi del tavolo nazionale ‘asilo’ il sistema SPRAR di accoglienza, centrato sui comuni e sul terzo settore, diverrà l’unico. Ma in questo tempo di transizione, in cui il sistema tarda ad entrare a regime per vari motivi, magari per resistenze delle regioni a governo leghista come Lombardia e Veneto o inefficienze del Ministero dell’Interno, la distribuzione dei profughi nei territori avviene impropriamente tramite le prefetture”.

“In questa fase abbiamo l’opportunità di strutturare un sistema di accoglienza regionale, che preveda alcuni centri di prima accoglienza, i cosiddetti hub, con 30-100 ospiti, e piccole strutture di seconda accoglienza (5-20 persone). A questo sistema stanno lavorando i nostri rappresentanti nazionali, Piero Fassino per ANCI, Lorena Rambaudi per le Regioni, Graziano Delrio per il Governo. Al tavolo nazionale asilo chiediamo anche una rapida definizione dei criteri di riparto tra regioni, che siano equi e trasparenti. Gli amministratori democratici della Toscana hanno l’opportunità di cogliere la sfida della qualità dell’accoglienza, lavorando a soluzioni che consentano di evitare accampamenti e grandi concentrazioni, di tutelare la coesione sociale dei nostri territori, e la sostenibilità dell’accoglienza con percorsi di autonomia” conclude la responsabile welfare del pd toscano Stefania Magi (nella foto insieme al sindaco di Lampedusa Giusi Nicolini)

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6 Giugno 2014

Aeroporti. Zappacosta: “Cifre Enac 4,5 milioni per il Vespucci e 7 milioni per il Galilei: il punto di equilibrio che il PD toscano ha indicato sabato scorso”

pit“Abbiamo letto questa mattina [VEDI ARTICOLO] le dichiarazioni del presidente di Enac Vito Riggio sul quotidiano La Repubblica che indica la cifra di 4,5 milioni di passeggeri all’anno come previsione di raggiungimento massimo del volume di passeggeri che si determineranno con l’ammodernamento dell’aeroporto di Firenze. E sono stati ribaditi anche i 7 milioni, non uno in meno, per il Galilei, in un’ottica di correlazione vera tra i due scali. Sono dichiarazioni che contribuiscono a sgomberare il campo dai timori che diversi stanno manifestando in merito all’ampliamento di Peretola. Peraltro le cifre che oggi Enac conferma sono anche quelle che politicamente abbiamo indicato come punto di equilibrio nel documento approvato dal Pd regionale nella Direzione svoltasi sabato scorso. Importante è anche il richiamo a non voler consumare un centimetro in più di territorio rispetto al necessario e soprattutto la volontà di massimo coordinamento con Regione ed enti locali”.

Così il responsabile Infrastrutture del Pd della Toscana Carmine Zappacosta commenta le dichiarazioni del Presidente di Enac sugli scali di Firenze e Pisa.

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Aeroporti. Zappacosta: “Cifre Enac 4,5 milioni per il Vespucci e 7 milioni per il Galilei: il punto di equilibrio che il PD toscano ha indicato sabato scorso”

pit“Abbiamo letto questa mattina [VEDI ARTICOLO] le dichiarazioni del presidente di Enac Vito Riggio sul quotidiano La Repubblica che indica la cifra di 4,5 milioni di passeggeri all’anno come previsione di raggiungimento massimo del volume di passeggeri che si determineranno con l’ammodernamento dell’aeroporto di Firenze. E sono stati ribaditi anche i 7 milioni, non uno in meno, per il Galilei, in un’ottica di correlazione vera tra i due scali. Sono dichiarazioni che contribuiscono a sgomberare il campo dai timori che diversi stanno manifestando in merito all’ampliamento di Peretola. Peraltro le cifre che oggi Enac conferma sono anche quelle che politicamente abbiamo indicato come punto di equilibrio nel documento approvato dal Pd regionale nella Direzione svoltasi sabato scorso. Importante è anche il richiamo a non voler consumare un centimetro in più di territorio rispetto al necessario e soprattutto la volontà di massimo coordinamento con Regione ed enti locali”.

Così il responsabile Infrastrutture del Pd della Toscana Carmine Zappacosta commenta le dichiarazioni del Presidente di Enac sugli scali di Firenze e Pisa.

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5 Giugno 2014

Ballottaggi. Appello al voto del segretario del PD toscano Dario Parrini “Con i ballottaggi tutti i comuni sopra 15mila abitanti della Toscana al centrosinistra”

elezioni5 giugno 2014 – “I risultati delle elezioni europee e delle amministrative al primo turno sono stati senza dubbio entusiasmanti per il PD nazionale e toscano. Ma ancora non è finita.  
Domenica si vota per otto ballottaggi in Toscana. Tutti questi comuni vedono il candidato del centrosinistra in largo vantaggio al primo turno, siamo fiduciosi certo, ma non vogliamo e non dobbiamo dare niente per scontato. Si tratta di completare qui in Toscana un quadro davvero positivo per il PD, un partito che per la prima volta ha avuto la maggioranza assoluta in questa regione e che con questi ballottaggi può raggiungere un altro risultato storico: tutti i comuni sopra 15mila abitanti saranno governati da sindaci di centrosinistra. E allora faccio appello ai nostri militanti ed elettori perchè si impegnino in queste ultime ore a convincere i propri concittadini ad andare a votare, da Livorno, il comune più grande, fino a quelli più vicini ai 15mila abitanti”.
Così il segretario regionale del PD della Toscana, Dario Parrini, nell’appello al voto a pochi giorni dal ballottaggio per le elezioni amministrative.
“I toscani sapranno ben riconoscere anche quelle alleanze di comodo, spesso fantasiose, che si sono formate in questi ballottaggi attorno ai candidati opposti al centrosinistra. Così come oramai sono chiare le ragioni del fare, rispetto al gridare a vuoto – conclude Parrini -. Livorno, Certaldo, San Giuliano Terme, San Giovanni Valdarno, Colle Val D’Elsa, Follonica, Cecina, Montecatini Terme: in tutti questi comuni i nostri candidati sono andati tra la gente, a capire le loro ragioni, forti anche di un lavoro a livello nazionale e di risultati che portano il nome del nostro partito. Perchè il Pd è una squadra, che parte dal presidente del consiglio Matteo Renzi e arriva fino alle amministrazioni più piccole”.
 

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